lunedì 5 ottobre 2009

l'inverno è ancora lungo e il cielo troppo lontano

Di giorno è più facile far finta di niente ma di sera no, di sera c’è il buio e la tastiera e tutta questa voglia di dire che trabocca. Non sto bene, è ovvio. Per quanto mi sforzi di negarlo i sintomi sono evidenti. Sono distratto, sempre con la testa per aria, mai del tutto felice. Bevo troppo. Sono fiacco, debole. Ho l’ansia addosso, in corpo, esattamente fra petto e gola, come una mano che stringe e ti toglie il fiato. Respiro a fatica, ho voglia di piangere. Faccio sogni a occhi aperti. L’ultimo riguarda un palazzo in costruzione qui di fronte. M’ immagino come sarebbe facile arrampicarsi sulle impalcature e gettarsi di sotto. Una mia vecchia fantasia che a volte ritorna. Sta tornando infatti. La depressione dico, la sento strisciare in me. Respingerla finora non è servito. I miei problemi di cuore poi non aiutano. Ma è una cosa più grande. Ogni due o tre anni ritorna. Comincia attaccandomi dallo stomaco e poi sale su su fin nella mia testa. Mi travolge come un'onda. Mi distrugge e mi ricrea, ogni volta. Succede sempre alle soglie dell’inverno. Chiudo i ponti col mondo, mi chiudo in casa per non vedere nessuno, non rispondo nemmeno al telefono e do di matto per un po’. Poi torno normale, se mai lo sono stato. Eppure un po' cambiato. Ogni volta più solo, provato, creativo anche. E in ogni caso “socialmente” inutile. Ma quanto può durare un inverno così?

10 commenti:

giardigno65 ha detto...

ti rispondeò col poeta :


Se mi cercano
Mi troveranno un mattino d’Inverno
Un mattino d’Inverno sotto la pioggia
Un mattino quando la vita non corre più
rischi
Ma è in tutto ancora simile all’Inverno
Gli alberi il selciato la strada quasi deserta
Mi troveranno nel superfluo
In una parola che non ha alcun senso
Una parola irragionevole

lodolite ha detto...

anche io ho paura dell'inverno, quando alle quattro del pomeriggio sarà buio, arriverà il peggio.
Questa volta non voglio farmi trovare impreparata: individuo due o tre cose che mi interessano: musica, fotografia e mi abbarbico a queste, ma non in solitudine, perchè la condivisione gioca un ruolo fondamentale per non cadere nel solito buco nero.
ciao simona

sergio pasquandrea ha detto...

a volte penso che il nostro cervello sia programmato per ucciderci

Daniela Gentile ha detto...

e gli amici a cosa servono?
altro che tastiera.. forse è meglio se guardi qualcuno negli occhi per parlare.. e vedrai che l'inverno non sarà che una parentesi che anticipa la primavera, per meglio viverla.
:-)

un abbraccio.

Franniecine ha detto...

Avrei un lungo discorso da fare, ma sarebbe qualcosa di molto personale, una specie di paragone diciamo, e quindi qualcosa che non c'entra assolutamente né può rincuorarti.. E poi, alla fine di questo discorso, ci sarebbe un buco enorme perchè non ti conosco, e non so cosa posso dirti. Quindi il mio è un commento essenzialmente inutile, ma volevo lasciartelo lo stesso.

marian. ha detto...

oh lillo? cazzo dici? lo sai bene che sono gli ormoni la colpa di tutto. e ricorda, anche in fase depression c'è sempre una caterva di gente e gentaglia a farti compagnia. tutti a spasso appassionatamente nel girone degli accidiosi...che fai superi? tanto anche se corri in questo inferno ripassi prima o poi da qui! un bacio

Althea ha detto...

Ma cosa dici? Devo venire fin li e prenderti a sonori ceffoni???
Guarda che sarei capace di farlo ;)
FUORI DAL BUCO NERO!!! SUBITO!!!

Anonimo ha detto...

Distogli la tua attenzione da te stesso.
Dedicati più agli altri.
E la primavera sarà alle porte.
Il tuo pensiero, la tua azione... altrove!

Gioia.

Anonimo ha detto...

Distogli la tua attenzione da te stesso.
Dedicati più agli altri.
E la primavera sarà alle porte.
Il tuo pensiero, la tua azione... altrove!

Gioia.

Vale ha detto...

La durata dipende da te.
E da quanta voglia tu abbia di farti portar via dalla depressione momenti belli.