domenica 29 aprile 2012

la severino e il pensiero filtrato

Estratto di un articolo dal Corriere della Sera.it del 26 aprile, a proposito di alcune dichiarazioni di Paola Severino, ministro della Giustizia, sulla necessità di un “filtro” sulle intercettazioni telefoniche, filtro che poi, per estensione, dovrebbe coinvolgere anche i blog:

“I blog possono fare più danni dei giornali”, ha detto Severino, accennando a una regolamentazione in sede di Unione europea per evitare ch i provider si possano trasferire in Paesi dove le maglie della legge sono più larghe. “Il cittadino ha il diritto di interloquire con un altro. Ma deve seguire le regole”, ha detto il ministro creando non poco scompiglio nel mondo digitale dove i tweet sono subito impazziti. “Scrivere su un blog non autorizza a scrivere qualunque cosa, soprattutto se si sta trattando di diritti di altri. I blog hanno capacità di diffondere pensiero ma questo non deve trasformarsi in libertà di arbitrio”, ha ripetuto Severino che appunto prevede presto una forma di regolamentazione. Anche se sarà “difficile pensare a un obbligo di rettifica nei blog”. E conclude con un monito: “Sappiate che quello che voi fate ad altri potrà essere fatto a voi. Cominciate ad autoregolamentarvi”.

A parte il fatto che l’intero pezzo giornalistico (che vi risparmio) è scritto coi piedi, il passaggio che mi lascia maggiormente perplesso è quello in rosso. È, oggettivamente, una cazzata talmente macroscopica che non saprei nemmeno da dove cominciare a risponderle. Così ve la segnalo e lascio al vostro arbitrio la libertà di costruirci su un vostro pensiero, prima che gli mettano il filtro.

3 commenti:

amanda ha detto...

arbitrio: facoltà di giudicare ed operare liberamente le proprie scelte e la propria volontà


chi dovrebbe scegliere per noi?

lil ha detto...

bella domanda, anzi, è proprio questa la domanda ;)

enzorasi ha detto...

Ho intenzione. Di scriverci sopra anch'io linciando il tuo blog e anche un altro molto lontano dal tuo. Non capisco come alla gravita di queste dichiarazioni ufficiali non sia seguito un fiume di commenti.