mercoledì 4 luglio 2012

a che serve lo stato?

E come volevasi dimostrare, spente le telecamere, vengono fuori le magagne dello Stato. Il servizio sanitario della Regione Puglia non coprirà le spese necessarie alle cure delle ragazze coinvolte nell’attentato alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi. Questo perché tali cure consisterebbero in costose pomate antiustioni che, essendo inserite nell’elenco dei trattamenti estetici e non curativi, non vengono ritenute, a norma di legge, strettamente necessarie.
Le cinque ragazze hanno tutte ustioni fra il 25% e il 60% del corpo, alcune anche in viso. Forse alla regione dimenticano che un’ustione che deturpa il corpo ha comunque una sua importanza decisiva nella vita sociale di una persona, ancora di più se si tratta di un’adolescente che sta ancora formando la sua personalità.
Tant’è, si apprende oggi che le famiglie delle giovani, non certo abbienti, pagano di tasca loro parte delle creme necessarie, creme che costano fra i 50 e i 100 euro. Alcuni parenti e amici si sono autotassati, ma finora, l’unico aiuto pubblico fornito loro sono stati i 1000 euro a ragazza messi a disposizione dal comune di Mesagne.
Ma lo Stato, che quel giorno era lì a piangere per loro, a marciare con la folla riunitasi spontaneamente e a invocare giustizia da un palco, lo Stato dov’è finito? E se anche c’è ma non può aiutarle (perché la burocrazia è tutto e non si può mai aggirare), allora a cosa diavolo serve?

4 commenti:

amanda ha detto...

dell'omino incazzato col mondo che ha fatto quello che ha fatto metterei all'asta anche le mutande per pagare le spese, per prima cosa gli venderei la barca, poi tutto il resto, qui c'è un responsabile, non metto in dubbio che lo Stato si debba far carico di tutti i più sfortunati e soprattutto delle vittime innocenti di un attentato infame frutto della stupida cattiveria, ma prima di tutto l'omino infame dovrebbe rendere alle sue vittime fino all'ultimo centesimo di sua proprietà

lil ha detto...

il problema dell'omino incazzato col mondo è che, anche volendo mettere all'asta tutto, prima lo devono giudicare colpevole in un regolare processo in cui la barca probabilmente verrà venduta per pagargli gli avvocati. questo significa anni di processo: alla fine otterranno giustizia, certo, ma intanto le ragazze che fanno? si tengono le cicatrici?

enzorasi ha detto...

Il web serve a nche a questo: a dire dello stato in termini meno romantici.

lil ha detto...

giusto, almeno finchè non ci censurano (e ci stanno già pensando)...