martedì 18 settembre 2012

passami la pistola

nell’intervallo fra la birra e il conto
nel roteare lento in cui si avvolge il tempo del tuo piede
semianguilla
anche di fronte a un discorso senza uscita
nel sorriso luminoso di chi nega
ogni precedente silenzio.

Sono un attimo nella tua vita ma stupendo mi dici
mai più onesto di come sono stato
nella piega del tuo orecchio confessando
di fronte a un lavandino
che sei tu la mia città sommersa
il centro del mio sogno
Parigi conquistata
a metà.

E credevo fosse il meno
per chi crede
che una storia è fatta solo di occasioni
ago e filo e tu ne cuci i pezzi
insieme.

Eppure mi distrugge ora sapere
capire così alla perfezione
che mi era destinata una fetta e non l’intero cuore
e mi accorgo di come
non posso più fare a meno del resto
proprio quando ti perdo
e non ti seguo.

1 commento:

amanda ha detto...

le mezze conquiste di Parigi ti fanno dare spesso il meglio di te