domenica 7 ottobre 2012

nebraska

Questa casa è un inferno senza silenzio e senza riposo, in cui le ore tranquille, per scrivere, sono quelle notturne. Tengo il mio quaderno sempre vicino, sul letto vuoto accanto al mio, quello dove un tempo dormiva mio fratello, che ora vive in città e lavora in fabbrica, e qualche volta torna a casa per il fine settimana per un bel pranzo di famiglia, dove ci si racconta sempre come va. Qui si parla tutti di partire ma l’unico ad andare finora è stato lui. Una volta suonava il piano, gli piaceva cantare. Poi ha trovato il coraggio di prendere i suoi sogni e chiuderli in una valigia, li ha issati sulle altre scatole nel ripostiglio e si è trovato un lavoro. Ora ha una bella busta paga ed è per nulla più infelice di prima. Vive con poco, mette da parte, e se potrà, dice, un giorno passerà quella valigia a qualcun altro per fare il viaggio che a lui non è riuscito. Se potrà a quel qualcuno gli pagherà pure il biglietto.

1 commento:

amanda ha detto...

come siete diversi :)