lunedì 8 ottobre 2012

vieni come sei

Vieni come sei, non indugiare oltre allo specchio.
Se la treccia si è sciolta, se la riga dei capelli non è dritta, se i nastri del corsetto sono ancora slacciati, tu non ci pensare.
Vieni come sei, non indugiare oltre allo specchio.

Vieni sull’erba con passo veloce.
Se il tuo piede si fa pallido per la rugiada, se si allentano le cavigliere, se le perle ti sfuggono dalle catene, tu non ci pensare.
Vieni sull’erba con passo veloce.

Non vedi le nubi come coprono il cielo?
Stormi di gru si levano dalla riva opposta e improvvise raffiche di vento si rovesciano sulla brughiera. Le greggi ansiose corrono alle stalle del villaggio.
Non vedi le nubi come coprono il cielo?

Accendi invano la lampada della toilette; lampeggia e si spegne nel vento.
Chi si accorgerà che le tue palpebre non son tinte di nero? I tuoi occhi sono più scuri delle nubi cariche di pioggia.
Accendi invano la lampada della toilette; si è spenta.

Vieni come sei, non indugiare oltre allo specchio.
Se la ghirlanda non è stata intrecciata, che importa? Se il braccialetto non è stato ancora legato, lascialo lì. Il cielo è coperto di nubi; è già tardi.
Vieni come sei, non indugiare oltre allo specchio.

(Rabíndranáth Tagore)

2 commenti:

amanda ha detto...

che meraviglia

albafucens ha detto...

bellissima

vieni come sei
vestita solo di te stessa
delle tue emozioni, sorrisi, della tua bellezza interiore, del tuo essere... semplicemente, così, come sei