domenica 25 novembre 2012

la ricerca della felicità

Per Francesca

La ricerca della felicità ci rende egoisti perché la felicità è breve, non dura più del finale di un film. 
Va afferrata quando arriva e tenuta stretta, finché non ci morirà in mano.

8 commenti:

Marco Bertoli ha detto...

Mah. E allora, varrà tutta questa pena il cercarla?

amanda ha detto...

ma si cerca o si trova?

lillo ha detto...

Marco, Francesca ti risponderebbe che: "Vale la pena, anche se dura un soffio, perché questo significa vivere, solo questo".
Amanda, io credo che spesso la si cerchi e ancora più spesso non la si trovi. Del resto, aggiungerebbe sempre Francesca "Se uno non la cerca non la trova".
Ma che bello quando da un post di due righe viene fuori una conversazione così interessante :)

amanda ha detto...

Chiudi gli occhi
immagina una gioia
molto probabilmente
penseresti a una partenza

ah si vivesse solo di inizi
di eccitazioni da prima volta
quando tutto ti sorprende e
nulla ti appartiene ancora

penseresti all'odore di un libro nuovo
a quello di vernice fresca
a un regalo da scartare
al giorno prima della festa

al 21 marzo al primo abbraccio
a una matita intera la primavera
alla paura del debutto
al tremore dell'esordio...

N. Fabi Costruire

amanda ha detto...

io non è che non ci credo alla ricerca della felicità, e tu lo sai,
mi perdo nelle piccole cose
perchè è più facile trovarla lì che altrove, le stropiccio per annusarne l'odore

lillo ha detto...

lo so, come se non ti conoscessi ;) certo avere uno sguardo come il tuo verso la vita, aiuta molto...

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Credo anch'io che sia vano cercare la felicità, che cercarla può significare perdersi, perdere sè stesso e la propria vita. Penso piuttosto che dovremmo tentare di essere autentici, di vivere pienamente attraversando dolori e gioie, ed incontrando perfino la felicità come si incontra casualmente un amico passeggiando per strada, capita, è anche bello e desiderabile, ma ciò che non va, è la fase che precede, quella ricerca che implica un condizionamento del proprio vivere che paradossalemnte può condurre a un risultato opposto.

Alle ha detto...

Più che di felicità, parlerei del sentirsi bene con se stessi non importa quel che si è e quel che si ha. Questa condizione ideale può essere un buon punto di partenza.