martedì 12 agosto 2014

l'ultimo battito del mondo

Uno dei motivi per cui oggi sono ciò che sono e faccio ciò che faccio è merito di un film che uscì al cinema quand'ero alle scuole medie e che per molti della mia generazione ebbe lo stesso impatto di Gioventù bruciata sui ragazzi degli anni '50. Il film era L'attimo fuggente, e parlava fra le altre cose di come opporsi al grigiore della vita attraverso la poesia. Senza quel film, che all'epoca mi colpì grandemente e poi ho in parte ridimensionato, non mi sarei mai iscritto al liceo artistico né avrei cominciato a scrivere io stesso.
Lo stupore, quando muore un artista, è vedere come, per motivi diversi, il suo impatto sugli altri è stato altrettanto forte, e come il suo lavoro ci renda un po' più simili, e uniti rispetto alla vita, ai suoi problemi e ai suoi misteri, di quello che pensiamo. Per questo ognuno di noi, quando muore un artista, si sente in dovere di condividere parte del suo amore, attraverso i suoi ricordi, le proprie emozioni che poi scopre essere emozioni comuni. Ed è come se i cuori di tutti battessero all'unisono per quella persona, perché possa sentire quell'ultimo grande battito del mondo anche dalla morte.

1 commento:

amanda ha detto...

già spero proprio che lo senta quest'ultimo grande abbraccio collettivo