giovedì 4 giugno 2015

curriculum

In questi giorni è venuta fuori una brutta polemica contro Jovanotti che, in un incontro con dei ragazzi, ha detto loro che fare qualche lavoretto gratuitamente poteva aiutarli a fare esperienza. In molti lo hanno attaccato sostenendo che il lavoro va sempre pagato, e non farlo (aggiungeva qualcuno, ad esempio ho letto su un articolo di Huffington Post) equivale allo schiavismo. 
A parziale difesa di Jovanotti mi vien da dire che i più giovani (spesso non per colpa loro) sono stati talmente sballottati fra eccesso di diritti a volte inutili e totale negazione dei diritti basilari, da non sapersi più bilanciare fra cosa è corretto e cosa no. A me, ad esempio, con tutto che siamo una casa editrice piccolissima, arrivano un sacco di curriculum vitae. Uno degli ultimi veniva da una ragazza di 24 anni, appena laureata in lettere, che mi scriveva di sentirsi assolutamente adatta a un posto da addetta stampa e, pur non avendo alcuna esperienza lavorativa, mi chiedeva di assumerla con regolare contratto di lavoro da 1200 euro al mese. Aggiungeva al curriculum una sua foto a figura intera, in posa da figa e in minigonna che mostrava un bellissimo paio di gambe. 
Alla mia risposta che forse aveva sbagliato azienda, e che non avevo i mezzi per assumerla ma, volendo, potevo allungarle 50 euro per un paio d'ore insieme, mi ha detto che sono un maschilista figlio di puttana e uno sfruttatore. E io, invece, la volevo anche pagare perché sono convinto che, come dice HP, "il lavoro si paga sempre" in qualche modo.

1 commento:

marian. ha detto...

per fortuna i ragazzi non sono tutti uguali... ho raccolto olive e pulito cessi per 3,50 euro all'ora e non mi sono mai sentita schiavizzata perchè il resto dello stipendio l'ho preso fuori busta, cioè nella mia testa che si è allenata all'umiltà, nello spirito che ha affinato le capacità critiche e anche un pò nel deretano