lunedì 29 febbraio 2016

cotraddizione

Sono sempre più convinto che, in editoria, essere dei buoni lettori e fare dei libri siano due cose non solo distinte, ma delle volte persino contradditorie... Dico fare, non vendere, che è un'altra cosa ancora... E lo dico in primis ai tanti che sempre mi scrivono dicendo di voler lavorare nel campo dei libri perché amano leggere... Nessuno mi scrive: io voglio vendere i libri che fai, ma tutti, invece: io voglio fare i libri che leggo...

mercoledì 24 febbraio 2016

petaloso

Il mio cuore ‪petaloso‬ si sfarina
in una pioggia di margheritine
che tutte mi ripetono cadendo
senza te non ci so star...

martedì 23 febbraio 2016

paralisi

Stanotte ho sognato che i Led Zeppelin mi chiedevano di suonare l'armonica con loro in un tour in cui riproponevano tutto l'album IV e io dicevo di sì, poi alla prima data mi veniva una sorta di paralisi alle labbra e allora mi mettevano sul palco come controfigura e sulle parti di armonica facevano suonare il disco. E io volevo piangere.

lunedì 22 febbraio 2016

sabato 20 febbraio 2016

specie

Fa un po’ specie questa cosa che è appena morto un illustre uomo di cultura che i più conosceranno per aver scritto un manuale pratico per scrivere la tesi di laurea più altri consigli sparsi in decaloghi per scrivere bene in italiano (più citati che applicati alla lettera) più un romanzo di successo da cui hanno ricavano un film di ancora più successo con Sean Connery, e quest’uomo illustre pochissimi mesi fa aveva detto che i social danno molta voce agli idioti, con grave scorno degli idioti che gli davano, di contro, del rimbambito, e ieri il rimbambito è morto e ora gli idioti lo piangono sui social che tanto odiava, non si sa se per dispetto o altro.

venerdì 19 febbraio 2016

sguardo

C’è una donna. Odia essere fotografata da me. Le ho fatto dei bellissimi ritratti, ma lei ogni volta mi dice che odia quelle foto perché si vede brutta, e ogni volta aggiunge, per ferirmi, che non so come guardarla. Invece le piacciono tanto altre foto, che le scatta una nostra amica senza tecnica e sbaglia sempre qualcosa: o sono mosse, oppure fuori fuoco, oppure sono troppo vicine e quindi deformate. Lì si riconosce, fuori dal mio sguardo.

modelli

Secondo mio padre i miei problemi derivano dal fatto che mi scelgo sempre degli eroi di merda per rapportarmi col mondo. «Prendi quella foto dove sembri Van Gogh. Uno che si è tagliato l’orecchio! Chi cazzo si sceglie come modello Van Gogh?! È negativo. Ti serve un modello positivo per cambiare le cose». Io gli dico, secondo te a chi dovrei assomigliare? «Papa Francesco!» Me lo dovevo aspettare.

giovedì 18 febbraio 2016

ad esempio

Un giorno, io me lo sogno, il presidente del Consiglio, parlando di qualcos'altro a qualcun altro, leggerà ad esempio dei versi di Guido Catalano, ma farà un errore di attribuzione e leggerà dei versi miei, e nessuno capirà che sta dicendo e allora tutti penseranno che è poesia.

sogni e domande

Che bello svegliarsi la mattina e trovare qualcuno che ti aspetta. Nell’ordine mi aspettano: il gatto riparato fra finestra e persiana che invoca croccantini; due poesie in cerca d’autore inviatemi da una fanciulla che non dorme abbastanza e mi scrive quasi sempre di notte, mentre sogno; un amico che mi scrive: “E tu, sul disastro delle unioni civili, non dici niente? Mi aspettavo un tuo commento”. E io che devo dire? Sono una persona semplice e penso che se una cosa la si vuol fare la si fa, se non la si vuol fare non la si fa, e c’è sempre chi scarica la colpa sugli altri come fanno i bambini. Mia madre, invece, mi diceva: “Prima di dar la colpa agli altri, domandati: io dove ho sbagliato?” Non sono sempre così saggio, ma in questi giorni faccio sogni strani. Stanotte ho sognato cinque gemelli che scalavano una montagna per cercarvi la verità scritta sui giornali. Solo che sui giornali c’era scritto solo il mio nome con link che portava a una pagina bianca di word. E ieri, invece, ero nel giardino di un monaco zen autore di un bestseller filosofico che Pepecchio cercava disperatamente di portare al Docks, e discutevo con lui sul senso della vita, e il monaco mi diceva: “Vedi caro Lillo, la vita un senso solo non ce l’ha, è lì che sbagliate tutti, vi limitate nelle domande, così avete meno risposte.”

mercoledì 17 febbraio 2016

è passato di qui

Pensavo che, in un certo modo, sarebbe figo se per tutti i libri travagliati venisse creata una pagina in cui si segnalano le case editrici che lo hanno rifiutato prima di arrivare al successo. Sarebbe un modo per tracciarne la storia oscura, quella della disperazione e della lunga rabbia. Immagina che bello, se domani pubblicassero il futuro Gattopardo, o Il partigiano Johnny, o La coscienza di Zeno (ad esempio) e dietro c'è una sfilza di nomi di editori più o meno importanti, e in mezzo c'è il mio. E in alto, lapidaria, la scritta: questo romanzo fondamentale è passato di qui quando non era niente più che un mucchio di parole, e loro non le hanno capite.

domenica 14 febbraio 2016

san valentino agli scemi

Buon San Valentino a tutti gli editori che non rispondono mai, al loro silenzio che fa male cane, che non sai mai interpretare. A voi e al vostro silenzio da stronzi io dedico il mio amore assurdo, che come tutti gli amori è un po' scemo. Buon San Valentino a tutti gli scemi, ai duri d'orecchio, ai morti di fame, agli scrocconi e ai combattenti, ai rompiballe senza portafoglio che lottano contro se stessi per costringersi a pubblicare un libro che fosse per loro starebbe in cima ai grattacieli, a risplendere come un’insegna, e invece finisce sempre che devono sputare sangue e pagare persino per farselo leggere.

giovedì 11 febbraio 2016

fuori

Basta dire che sono i poeti a essere fuori dalla realtà. Sono i lettori a essere fuori dalla poesia. Ed è per questo che la realtà fa schifo.

cosa è successo?

Io Sanremo non lo seguo, però i post commossi di tanti sull'esibizione di Ezio Bosso mi hanno incuriosito. Così sono andato a vedermi anche io il video. E vedendolo, anche io commosso, mi sono ricordato che di SLA non si sentiva più parlare in tv da qualche mese, precisamente dal 17 giugno 2015, quando i malati di SLA scesero in piazza per protestare contro le ambiguità del Governo in merito agli interventi economici per l'assistenza ai malati. Io l'ultima volta li avevo lasciati in piazza, a lottare da soli per la propria dignità e per dare un po' di sollievo alle proprie famiglie. Poi sono venute le emergenze sull'immigrazione, le stragi in Francia, la questione sulle unioni civili, nessuno ne ha più parlato e io sinceramente me li sono scordati. Fino a ieri. E ora mi è venuto da chiedermi cosa fosse successo nel frattempo.

inferno

Ho fatto un sogno. Io e Ungaretti (l’Ungaretti del Dolore) ce ne andavamo in giro per le catacombe di Roma cercando la tomba segreta di Bela Lugosi. Nostro compagno di viaggio e nostra guida era Ascanio Celestini, anche lui alla ricerca della seconda pizza di un vecchio film in bianco e nero sui mostri, inghiottita da quell’inferno. Quanta gente ammazzata ci sta sepolta sotto Roma, quante ombre che si aggirano infelici. E quanti artisti senza nome (poeti e saltimbanchi) ci fermavano per raccontarci la loro storia. Ungaretti, nervoso, scuoteva il capo e li guardava commosso, e diceva loro: “È il nostro destino di uomini, l’umiltà e la perdita” ma senza segno di consolazione nella voce. E prendeva appunti di tutti loro, per restituirgli almeno una parola di commiato alla nostra uscita.

lunedì 8 febbraio 2016

di che stiamo parlando?

Leggo la classifica dei libri più letti secondo l’inserto domenicale del Corriere della Sera. Nei primi cinque posti, alla data di ieri, ci sono la biografia di Papa Francesco (1), un giallo dell’immancabile Camilleri (2), un thriller romantico dell’americano Nicholas Sparks (3), l’immancabile Fabio Volo (4), e tale Alberico De Giglio, ragazzino-prodotto per ragazzini da Mondazzoli (5). Una classifica talmente prevedibile che se ve li chiedevo per scommessa ne indovinate tre a occhi chiusi. Questi sono i libri che compra, in massa, il 70% degli italiani, quelli che secondo i dati ISTAT leggono nel nostro Paese (con le debite eccezioni minoritarie). Poi c’è un grande vuoto di non lettori, e si scopre che una famiglia su 10 non ha nemmeno un libro in casa (e per nemmeno un libro si intende nemmeno un libro di scuola, nemmeno un libro di ricette, niente di niente). In Puglia il 18% delle famiglie rientra in questa fascia (il 18% significa una famiglia su 5). Noi oggi chiediamo a tutta questa gente, gente che ai propri figli non ha mai regalato o desiderato di regalare un libro, oppure gente che se deve andare a comprarne uno il primo libro a cui pensa (con tutto il rispetto) è la biografia di Papa Francesco, a tutta questa gente noi oggi chiediamo di prendere una posizione netta, moderna e di pronunciarsi sul senso più profondo della famiglia attraverso i propri rappresentanti politici che altri sondaggi hanno già dimostrato rientrare per la maggior parte in quel 30% di italiani che non legge mai nulla (meno di un libro all’anno). Così, ci sono momenti come questo che mi sento sconfortato, e inutile, e mi passa la voglia di scrivere e di fare libri, e tutto quello che riesco a pensare è: ma di che stiamo parlando? E, soprattutto, a chi?

spregevole

Sono un uomo spregevole, lo so. Sogno Mondazzoli che mi chiama e mi dice: «Ti voglio, in culo l’editoria di qualità, vieni a firmare un contratto con noi!» Non Avaaz e Change che mi scrivono tutti i giorni per dirmi: «Il mondo è una merda e noi dobbiamo fare qualcosa, firma anche tu la nostra petizione!» Ho firmato più petizioni che contratti nella mia vita, e il mondo continua a essere una merda come il primo giorno.

domenica 7 febbraio 2016

mah

Ho appena sentito al tg che persino il padre-padrone Grillo ha detto ai suoi di votare "secondo coscienza" (tradotto dal politichese: sei libero di tirare fuori il bigotto retrogrado affarista che c'è dentro di te). A questo punto la vedo proprio brutta per il Ddl Cirinnà. Intanto l'Europa razzista verso i migranti ci dice che siamo razzisti verso gli omosessuali. Una guerra fra merde.

venerdì 5 febbraio 2016

diffidenza

Mi stupisco sempre di scoprire in persone colte o lettori “forti” la stessa identica diffidenza verso la poesia che hanno i non lettori. In genere preferiscono la prosa, mi dicono, la poesia la rispettano ma non la capiscono. Coi non lettori ci vengo a patti, e mi rassegno con la scusa che non hanno i mezzi, ma ai lettori forti o colti, che gli dico? E loro, che mi dicono se glielo chiedo? Finora la risposta migliore mi viene da un’amica scrittrice. Secondo lei non si tratta semplicemente di gusti, ma di vera e propria visione della vita: i lettori di prosa hanno un approccio alla realtà (e quindi successivamente alla lettura) più logico che istintivo, cioè mettono un piano sopra l’altro, mentre i lettori di poesia usano la logica e l’istinto insieme, sullo stesso piano, ovvero i due piani si mischiano senza soluzione di continuità. Così, nelle vie di mezzo, più la visione si fa “poetica” più la prosa perde di logica e spesso si fa difficile e noiosa; più la visione si fa prosastica, più la poesia diventa logica, concreta, e quindi facile da leggere. E tu, come lo guardi il mondo, e che lettore sei?

una lettera che mi è arrivata in sogno

Gentilissimo autore, 
lascio alla sua squisita immaginazione il compito di interpretare la mia indifferenza e raccontarsi nel silenzio, come vuole, le difficoltà dei nostri tempi editoriali. Tempi farabutti che non amano i più deboli e almeno mondati da certe parole: le inutili parole di circostanza per il successo degli altri. Avrà anche lei la sua occasione un giorno, stia tranquillo. 
La saluto con uguale indifferenza, 

L’editore

giovedì 4 febbraio 2016

congiura

Teorie sociali di mio fratello mentre addenta una coscetta di pollo. Secondo lui quello delle unioni civili non è un problema di civiltà, ma semplicemente di reversibilità, cioè economico. Sono pensioni in meno da pagare. Colpevole, quindi, della congiura non è la Chiesa, ma l'INPS.

i soliti ignoti

Stanotte ho sognato che Elena per farmi una sorpresa spediva una mia poesia a un concorso e poi mi chiamava per dirmi che avevo vinto. Solo che per errore non spediva proprio una mia poesia, ma la poesia di un mio autore, Mimmo Pastore, dal titolo “Stanotte il tuo amato dirimpettaio…” Così decidiamo di non dire nulla a Mimmo e andare noi alla premiazione, io per intascarmi il premio e lei per conoscere di persona il presentatore, Sergio Rubini. E abbiamo passato il resto del sogno a cercare di capire, in incognito, chi cavolo fosse questo “amato dirimpettaio” di Mimmo e che cosa stava facendo quella notte della poesia, perché le avevano fatto la soffiata che Rubini me lo avrebbe chiesto durante la premiazione, e io non volevo fare brutta figura.

mercoledì 3 febbraio 2016

poesia dell'uovo poeta

Vivo in una gabbia dorata
adagiato come un uovo sul fondo
e dormo caldo fra gli escrementi
degli alati più in alto il sonno
del giusto che mai conquisterà
il suo posto sul trespolo dei canterini.
Sogno da qui la mia rivalsa
ignorato persino dalla mano che divina
versa semi per nutrirli nel segno
della provvidenza e della cattività
necessaria. Cattività a doppia mandata la mia
concentrata nel tuorlo e costretta
nel guscio di difesa dal mio
nucleo di poeta mai nato ma già
pronto alla frittata. Vivo qui
fra gli amati canterini nella gabbia
i miei anni della merla.