domenica 19 giugno 2016

larve

Stanotte ho fatto un sogno in b/n in cui un uomo con una maschera da rospo mi chiedeva di fargli un ritratto fotografico. Ci provavo, eppure mi teneva strette le mani e le portava con la forza vicinissime ai suoi occhi. Mi impediva così di mettere a fuoco l’immagine, che di volta in volta veniva di un bianco lattiginoso che riempiva lo schermo. Era il bianco immenso dei suoi occhi. A ogni scatto emergevano, dietro il bianco, come delle macchie sottili simili a larve di zanzara. Quando gliele ho fatte notare, mi ha risposto: «Quelli sono i versi di una poesia che ti frulla in testa da ieri». E poi ha aggiunto, in maniera ambigua e tenebrosa: «Stai attento agli hacker, ti stanno osservando. Vogliono rubarti ogni pensiero per poi ricattarti». Ma quando ho provato a chiedergli di più mi ha messo una mano sulla bocca, e mi impediva di parlare, dicendomi che eravamo già in pericolo. E più mi premeva sulla bocca, più le larve gli riempivano gli occhi coi miei pensieri impazziti.

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