mercoledì 10 maggio 2017

il libertino

Fra le altre cose, ieri mi è capitata questa. Ero a Bari, seduto sul pullman di città diretto in centro, quando un signore attempato, col baffetto grigio alla Tonino Guerra che qui tanto ci piace, mi si è seduto davanti. Sedendosi si è appoggiato al mio ginocchio con la mano e mi ha tastato la coscia. Ho pensato che avesse un po' di difficoltà a muoversi e non ci ho fatto caso. Poi però si è seduto e ha infilato con lentezza la gambetta magra fra le mie e ha cominciato pian piano a strusciarla contro la mia. Mi faceva piedino. E mentre lo faceva gli vibrava il baffo compiaciuto. Io all'inizio ero incredulo, poi gli ho fissato il baffo grigio, l'occhio annacquato che si rallegrava e mi è venuto da ridere con lui, così l'ho lasciato fare per il breve tragitto che ci separava dalla stazione. Insomma ho fatto l'uomo di mondo col culo degli altri, come si dice in gergo. E per un attimo mi sono sentito pure figo, un vero poeta disinibito. Almeno finché non sono sceso dall'autobus e per caso mi sono guardato la patta dei pantaloni e mi sono accorto di avere la cerniera spalancata. Insomma, pensavo di piacere per me stesso, invece è finita che lanciavo segnali involontari da maniaco. Ed ecco la lezione del giorno: mai fare il libertino senza prima essersi accertati di avere le mutande pulite.

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